Testimoniato dalla fotografia sul mercato dei mutui italiani del 2007 scattata dal bollettino di marzo di Assofin, l'associazione italiana del credito al consumo e immobiliare. Oltre la metà dei mutui erogati l'anno scorso sono a tasso fisso, il 56%, contro il 26% del 2006; e in termini di flussi erogati, si è passati dal 21% al 52% a tasso fisso, riducendo i prestiti a tasso variabile dal 64% del 2006 al 39% del 2007, pur comprendendo in quest'ultima categoria i sempre più diffusi mutui a rata costante, che spalmano le oscillazioni dei tassi di interesse sul numero di rate.
Diversi i fattori che hanno concorso a determinare questa impennata del fisso: la reazione psicologica, innanzitutto, rispetto alla recente crescita dell'entità delle rate, dopo l'aumento dei tassi di interesse operato dalla Bce, dall'inizio del 2006 in poi; ma ha giocato anche la progressiva riduzione della differenza tra i più costosi tassi fissi (parametrati all'Irs, ossia ad una media di tassi di mercato monetario) e i tassi variabili (legati all'andamento del solo euribor).
Per la sua indagine, il campione preso in esame dall'Osservatorio Assofin rappresenta il 54% del totale dei circa 635mila mutui accesi nel corso del 2007, una cifra che porta il numero di prestiti in essere a circa 5,2 milioni. In termini di erogazione, nel corso dell'anno passato sono stati erogati mutui per quasi 80 miliardi di euro, per un totale di crediti iscritti nei bilanci delle banche di oltre 310 miliardi di euro. Rispetto al 2006, la crescita dei flussi finanziati registrata dall'Osservatorio Assofin è pari al 6,1%, in netta decelerazione rispetto al +15,4% registrato due anni fa: segno inequivocabile del momento di tensione dell'industria del credito.
L'indagine fotografa la situazione proprio mentre il mercato dei mutui sta vivendo uno dei periodi più delicati degli ultimi anni, come dimostra anche la sensibilità del grande pubblico ad argomenti e prodotti, come i mutui subprime, prima ignorati. Secondo Assofin sono due le velocità cui viaggia l'offerta di mutui casa: da una parte le banche generaliste, che registrano un aumento contenuto dei volumi erogati pari al 2,9% (nel 2006 era cresciuto del 10,6%), dall'altra le banche specializzate nel credito per la casa hanno fatto registrare nel 2007 tassi di crescita più brillanti, +13,9%, seppure in netta frenata rispetto all'anno precedente, in cui la crescita era stata del 35,4%.
E la conferma della maggiore concorrenzialità del mercato, con un novero più diversificato di soggetto, è il dato sul canale web: l'8% dei volumi viene erogato tramite Internet, il 5% tramite i portali di operatori attivi anche allo sportello, mentre il restante 3% attraverso soggetti terzi che attuano il brokeraggio online. Tra questi il protagonista quasi indiscusso è Mutuionline, società quotata da meno di un anno sul listino della Borsa italiana, che da sola conta il 2% circa del mercato.
L'indagine realizzata da Assofin conferma alcune tendenze visibili ormai da tempo, in particolare sull'ammontare dei prestiti erogati e la loro durata. Nel primo caso si segnala come la percentuale per flussi erogati di mutui sopra i 100mila euro sia salita dal 53% al 75%, complice la rivalutazione del valore degli immobili. Mentre l'allungamento dei contratti di mutuo ha portato in cinque anni l'ammontare dei prestiti oltre i 20 anni dal 20% al 60% del totale e, per numero di contratti, dal 21% al 53%.
Decisamente meno volatile la distribuzione dei flussi erogati per regione: Lombardia e Lazio che valgono rispettivamente il 25 e il 15% del mercato nazionale del mutui e vedono incrementare il loro peso per mutuo medio pro-capite, sopra i 150 mila euro. Salgono anche la Liguria e, seppur di poco, la Toscana; da segnalare invece che nel 2007 sono diminuite le erogazioni medie in regioni come Emilia-Romagna, Piemonte, Valle d'Aosta e Veneto.