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25.07.2010 - L'ULTIMA AVVENTURA DI MASTELLA: UN PARTITO PER DIFENDERCI DA BOSSI
Intervista su "Il Messaggero" del 25 luglio 2010 a pagina 6
 
ROMA Come ti giri ne spunta uno nuovo: “Popolari per il Sud”. Di partitini l’Italia pullula, anche se poi lo sbarramento elettorale del 4% è una mannaia sanguinosa e insuperabile. Casomai la notizia è chi lo guida: l’uomo di Ceppaloni, il deputato europeo Clemente Mastella. Proprio lui, che affondò Prodi e che Berlusconi imbarcò in ritardo ma rendendo il favore, vincendo il fuoco di sbarramento di amici e alleati. Immarcescibile, imperituro, era stato invitato alla resurrezione dei dimenticati, all’Isola dei famosi, ma la moglie Sandra non ha proprio voluto. Lui, che di riflettori se ne intende, invece l’occasione l’avrebbe colta. Le folle beneventane lo conoscono e lo votano ancora, magari il resto d’Italia avrebbe apprezzato la simpatia e la veracità dell’uomo sudista, pur sempre spiritoso anche se voltagabbana.
Ex dc demitiano, Ccd, Cdr, Udr, Udeur, ora eurodeputato Pdl. Serviva proprio un nuovo partito?
«Non è una forma di regressione. Ma in questo momento è una scelta perché il Sud è completamente fuori da ogni traiettoria politica, economica e sociale. Subiamo violenza e nell’indifferenza generale».
Contro chi muovete la truppa?
«In competizione con la Lega Nord. Non faccio la guerra a Bossi, loro fanno i loro interessi. Ma manca al Sud una classe politica che difenda le nostre ragioni. Tremonti parla di cialtroneria...».
Beh?
«Per me è una categoria dello spirito. Comunque nessuno ha risposto in modo piccato. Come se il Sud venisse riconosciuto più per quello che non va che per quello che può esprimere».
Ma serve un nuovo partito?
«Anche gli altri cambiano pelle e ragione sociale continuamente. Forza Italia, l’Udc...».
Partito personale, nel senso che ci sarà lei e sua moglie.
«No, ci stanno consiglieri regionali, comunali, sindaci. Alle elezioni abbiamo preso 200 mila voti, più dell’Api di Rutelli. Solo in Campania 100 mila».
E chi vi voterà?
«C’è tanto malessere nel Pdl come nel Pd. Noi non competiamo con i grossi ma possiamo far valere le ragioni disconosciute. E c’è un’astensione fortissima. Chiamo a raccolta chi non è mai stato in politica o chi c’era un tempo e se n’è allontanato».
Questa posizione antiNord al Berlusca piacerà poco.
«Io sto nel Partito popolare europeo, sono un alleato indipendente. Non rinuncio alle mie idee».
Com’è la vita di retroguardia che vive adesso?
«Non si può sempre stare in prima fila. I guerrieri in certi momenti stanno da parte. Servono idee nuove e passione. Solo così si rinasce».
C.Rz. RIPRODUZIONE RISERVATA

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