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19.10.2010 - L'ON. MASTELLA A DIFESA DELLE LAVORATRICI PRECARIE |
Qui di seguito la Dichiarazione di voto dell'on. Mastella, oggi a Strasburgo, dopo l'approvazione di una Relazione a sostegno delle donne lavoratrici precarie |
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Presidente, l'attuale crisi economica e finanziaria ha accresciuto il problema delle donne lavoratrici precarie, le quali, dovendo spesso conciliare il lavoro con gli impegni familiari, si trovano in una posizione contrattuale più debole, che spesso le conduce ad avere condizioni lavorative peggiori.
Ho votato a favore di questa relazione perché condivido la necessità di contrastare tale fenomeno, sollecitando gli Stati membri e le parti sociali a procedere ad un sostanziale allineamento della regolamentazione legislativa e contrattuale tra lavori standard e lavori atipici, senza sottovalutare il forte rischio di un possibile aumento del ricorso al lavoro sommerso.
Chiediamo, quindi, alla Commissione Europea ed a tutti gli Stati membri di mettere a punto nuove e concrete strategie sul lavoro precario, che tengano in considerazione il principio dell’equilibrio di genere.
Con questa relazione, vogliamo sollecitare, inoltre, la Commissione a presentare una proposta relativa all'applicazione del principio della parità di retribuzione per uomini e donne e ricordiamo agli Stati membri di recepire senza indugio la direttiva 2006/54/CE.
Invitiamo, quindi, gli Stati membri a facilitare lo sviluppo delle reti di assistenza e cura dei figli e la messa in atto di tutte quelle misure volte a consentire il lavoro a tempo pieno alle donne che facciano tale scelta, migliorando la loro partecipazione al mercato del lavoro e la loro indipendenza economica.
Sottolineamo, infine, la necessità di prevedere un "salario di sussistenza" e la possibilità di accedere all’integralità delle prestazioni della sicurezza sociale, sia per un lavoro a tempo pieno che per un lavoro a tempo parziale; questo perché, negli ultimi anni, abbiamo avuto prove evidenti che dimostrano come il lavoro non tutelato in alcuni settori abbia portato alla povertà soprattutto quelle donne, madri di bambini molto piccoli.
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