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26.05.2011 - «DE MAGISTRIS, RIVOLTOSO DEL VAFFA FAVORITO DALLA DISPERAZIONE»
di Francesco Persili, da "IL Riformista" del 26 Maggio 2011
 
MASTELLA: «Vince chi le spara più grosse: lui è bravo a cavalcare quest'onda di irrazionalità». 

E' stato candidato sindaco di Napoli, al primo turno ha preso il 2,17 per cento di preferenze. Mastella, a chi andrà il suo "tesoretto" di 13 mila voti? Lasciamo libertà di voto. La stessa posizione assunta dal Terzo Polo. Aveva detto: «Se vince De Magistris, mi suicido». Quella era una battuta, un paradosso, tra l'altro sono anche cristiano. Ho preso atto che De Magistris ha avuto un consenso notevole, non straordinario. La disperazione dei napoletani era tale che hanno scelto lui, e non Morcone. 

Hanno scelto il meno peggio? No, hanno scelto chi è contro tutto e tutti. De Magistris è contro il bassolinismo e contro la destra. Oggi a Napoli questo ha il suo vantaggio. 

Perché? In Italia avanza il populismo di destra e di sinistra. E' una gara a chi la spara più grossa, la raccolta differenziata al 70 per cento, che promette De Magistris, non penso si riuscirà a farla in un tempo breve. Durante la campagna elettorale, ho visto una città devastata, forse scriverò un libro sulla mia esperienza. 

Dopo quella sull'immunità, ha perso un'altra battaglia contro De Magistris? Ho fatto le mie battaglie, ho preso atto che De Magistris condanna l'immunità dietro cui, invece, si trincera in Europa. 

A Napoli come a Milano, sente aria di riscossa civica? A Milano c'è una borghesia stanca della Moratti, con la Curia e il cattolicesimo moderato critici verso il centrodestra. Napoli è un caso a sè. C'è un europarlamentare che si ritrova ad essere un candidato anti-partito mentre Lettieri, che doveva essere l'industriale fuori dai partiti, diventa l'uomo legato al Pdl. Intorno a De Magistris si sono saldati i ceti più popolari e l'alta borghesia che votava Bassolino, il sottoproletario e i rivoluzionari da salotto. Non è la rivoluzione del sogno, ma quella del vaffa. 

C'è anche l'ex presidente di Confindustria, D'Amato. Se l'aspettava? Succedono cose irrituali. D'Amato vota contro un imprenditore, solo perchè si chiama Lettieri. Il mio amico Umberto Ranieri, riformista, oggi appoggia il candidato dell'Idv che rappresenta l'antipolitica. E' un'onda irrazionale ma va riconosciuto che De Magistris è stato bravo a cavalcarla. 

Il nuovo Masaniello? Masaniello, almeno era simpatico, direi più Savonarola. E' molto probabile che venga eletto, ma non so se avrà tempi lunghi di durata. 

Le vittorie di Pisapia e De Magistris possono accelerare il cambiamento, invece? Non penso che il governo rischi. Mi ricordo quando la Dc perdeva le elezioni amministrative, c'era l'idea di difendersi e di tirare più a lungo possibile. 

Tirare a campare, piuttosto che tirare le cuoia? Appunto.

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