|
|
21.04.2006 - Intervista On. Mastella “Se al Senato passa un candidato diverso da quello indicato da noi, Prodi rischia” |
|
|
“La scelta è vicina, vicinissima….”. Prende fiato Clemente Mastella. Poi si arrotola le maniche della camicia e, con la voce bassa e lo sguardo fuori dalle finestre che danno su Largo Argentina, lancia il primo vero avvertimento a Romano Prodi: “Siamo decisi a restare fuori dal governo. Non io, non Clemente Mastella, tutta l’Udeur è pronta a restare fuori”. Non è andato bene il “faccia a faccia” della mattinata con il Professore. “Prodi non ha capito il valore aggiunto dell’Udeur, l’importanza del centro, il ruolo dei moderati..”. Ora le mani di Mastella si agitano, ora cresce l’insofferenza. “Voglio evitare esasperazioni, ma vedo cose strane e fatico a tacere…. Non possono pensare di trattarci come accattoni, non possono pensare di calpestare la mia dignità…E allora dico attento Romano: dimostreremo con i fatti di che pasta siamo”.
Lei dice: pronti a stare fuori dal governo. Ma rispetterete il patto con gli elettori….
Sosterremo il governo, ma nessuno potrà sperare in sconti. Noi non siamo il partito contadino polacco, non siamo utili idioti…Con noi il centrosinistra ha la maggioranza al Senato e poi c’è la Camera… Si sono già dimenticati che il premio di maggioranza è scattato per 24 mila voti? E i 534 mila portati in dote dall’Udeur? Che tristezza: se non fossimo decisivi, come invece siamo, che ci avrebbero fatto….
Insomma siete ai ferri corti .
Ripeto: sarò leale. Ma aggiungo: non farò nessuno sconto. Sui valori non ci sarà trattativa, di “pacs” nemmeno si parlerà, la legge Biagi non sarà materia di strani giochi, e poi la politica estera, quella economica, quella per la famiglia… Non vogliamo due ministeri, vogliamo che tutti sappiano che su questi punti non ci saranno mediazioni.
Beh, sembra quasi una dichiarazione di guerra….
La mia? Senta io lascio Prodi alle 11 e venti minuti dopo Di Pietro mi azzanna come un pitbull. Mi accusa di strozzinaggio politico…Ma scherziamo, scherziamo… Chi ha armato Di Pietro? Chi c’è dietro di lui?
Allude a Prodi?
Io non alludo, ma se qualcuno pensa di mettere la museruola a Clemente Mastella sbaglia: io continuo a parlare, a indicare le cose che non vanno… E mi creda ce ne sono, ce ne sono!
Ci dica la prima.
Chiunque in queste condizioni, avesse un po’ della vecchia intelligenza democristiana si muoverebbe in maniera diversa. Aprirebbe un dialogo serio con il centrodestra. Sul Quirinale. Ma anche sulle presidenze di Camera e Senato. E invece nulla: vogliono solo arroccarsi e prendere tutto.
Passiamo alla seconda
E’ strettamente legata alla prima. Nemmeno la Dc quando sfiorava il 40% poteva immaginare di reclamare la presidenza del Consiglio, quella della Camera, quella del Senato, il ministero degli Interni, quello degli Esteri, quello dell’Economia… Qui invece l’Ulivo prenota tutto: un posto a D’Alema, uno a Marini, uno a Rutelli, uno a Fassino, uno a Bersani… E non mi dicano che quei posti sono per i Ds e per la Margherita, mica l’Ulivo può comparire e scomparire a seconda delle convenienze.
Mastella, se l’opposizione la candidasse per Palazzo Madama….
Questa domanda non me la faccia. Io non tratto, non tratto con nessuno. Per me è già appagante essere senatore della Repubblica!
Così si rischia di non essere creduto….
E allora aggiungo: la battaglia del Senato è decisiva e i margini sono stretti. A Romano consiglio cautela: se dovesse passare un candidato diverso da quello indicato dal centrosinistra la nascita del nuovo governo sarebbe un’impresa molto, molto difficile. Direi quasi impossibile.
|
.:: Indietro
|
Archivio ::.
|
|
|