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29.03.2007 - Question time: intervento di Federica Rossi Gasparrini al ministro per la famiglia sull'utilizzo delle maggiori entrate tributarie per politiche di so
 
Interrogazione a risposta immediata ai sensi dell'art. 135-bis del Regolamento: al ministro per la famiglia, sull'utilizzo delle maggiori entrate tributarie per politiche di sostegno alla famiglia - (n. 3-00754) Federica Rossi Gasparrini illustra l'interrogazione Signor Presidente, signor ministro, secondo quanto apparso nella stampa nazionale, la crescita delle entrate tributarie della pubblica amministrazione nel 2006 rispetto al 2005 è stata di 37,7 miliardi di euro; di questi, circa 29 miliardi erano già inclusi nelle stime della relazione previsionale e programmatica del settembre 2006, mentre 8,6 miliardi di euro risulterebbero attualmente in aggiunta a quanto allora stimato. La scelta del Governo di nominare un ministro per le politiche per la famiglia ovviamente è un'indicazione della volontà di mettere la famiglia al centro di una politica capace di armonizzare e tutelare i diritti della persona e i diritti della famiglia. In Italia solo il 3,8 per cento della spesa sociale è destinato alla famiglia, contro una media europea dell'8,2 per cento. Chiediamo quali siano le politiche che, con queste risorse, il Ministero e il Governo intendono attuare. La risposta del ministro per le politiche per la famiglia, Rosy Bindi Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Rossi Gasparrini per la sua interrogazione. È chiaro che la mia risposta, in particolare per quanto riguarda l'utilizzazione dell'extragettito, farà riferimento ai miei desideri piuttosto che a decisioni già assunte da parte del Governo. Tutti sanno, infatti, che l'Esecutivo ancora non ha preso alcuna decisione e sta discutendo con le parti sociali. È pur vero, però, che in occasione della soluzione dell'ultima crisi di Governo il Presidente del Consiglio dei ministri ebbe a dire che la famiglia sarebbe stata al centro della preoccupazione e delle politiche dello stesso Governo e ad essa sarebbe stata destinata parte consistente delle risorse provenienti dall'extragettito. Sicuramente sarà data particolare attenzione al bene casa, sapendo che esso è importante sia per i giovani che devono costruire una famiglia, sia per molte famiglie, con figli oppure anziane. Riteniamo adeguato per questo obiettivo un intervento sull'ICI concordato con gli enti locali, purché esso tenga conto della consistenza e della composizione del nucleo familiare, con la presenza di figli, di persone disabili o di anziani non autosufficienti. Inoltre, il bene casa deve essere considerato all'interno di un piano nazionale che il Governo sta predisponendo, porgendo particolare attenzione a coloro che non siano proprietari, ovvero a quel 20 per cento che spesso è anche a rischio di povertà. Quindi, servono politiche anche a favore degli affitti. Si deve poi riprendere un piano di edilizia pubblica, che nel nostro paese non è più realizzato da diversi anni. Riteniamo altresì che parte dell'extragettito possa essere destinato ad aumentare gli assegni familiari nell'ambito del progetto costruito nella legge finanziaria. In proposito pensiamo che detrazioni ed assegni familiari siano misure molto più efficaci dell'auspicato quoziente familiare. Esso infatti costerebbe ben 15 miliardi di euro ed andrebbe a vantaggio soltanto del 30 per cento dei contribuenti più ricchi, scoraggerebbe l'occupazione femminile e finirebbe per lasciare le famiglie a reddito medio-basso con figli in una situazione di maggiore precarietà. In un'altra circostanza saremo magari in grado di parlare con l'onorevole Rossi Gasparrini e con gli altri colleghi per dimostrare come l'impianto della legge finanziaria, se dotato di più risorse, si dimostri ben più equo del quoziente familiare. Così dedicheremo ulteriori risorse agli asili nido che costituiscono nel nostro paese, come sappiamo bene, una delle carenze maggiori nei servizi per l'infanzia e per la famiglia. La replica di Federica Rossi Gasparrini Signor ministro, vorrei ricordare che nella legge finanziaria il Governo ha accettato un ordine del giorno impegnandosi ad attuare politiche fiscali non discriminanti verso le famiglie monoreddito. Ricordo che tale tipologia di famiglie è quella che oggi paga di più rispetto a tutti. Purtroppo per un errore di calcolo la legge finanziaria ha ulteriormente appesantito la situazione delle famiglie monoreddito, come potrò testimoniare a Firenze, sicura di essere invitata come membro dei Popolari-Udeur ma anche di un'associazione più grande, che rappresenta le donne che lavorano in famiglia. Signora ministro, più che parlare di sogni, come vorremmo tutti, bisogna parlare di problemi e di situazioni strutturali. In questo momento le famiglie in Italia sono in difficoltà. Esse non sono in crisi; la famiglia non è in crisi. La famiglia è invece in difficoltà a causa di politiche nazionali, talvolta regionali, non adeguate. Tuttavia, come Popolari-Udeur ci incontreremo con un piano programmatico per la famiglia e per dare risposte vere alla cittadinanza.

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