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POPOLARI UDEUR : Comunicati Stampa Invia news  |  Scarica PDF
04.07.2006 - Roma, 3 luglio 2006 - DOCUMENTO UFFICIO POLITICO DEI POPOLARI-UDEUR
 
I primi quarantacinque giorni di Governo registrano alcuni importanti provvedimenti, come il recente decreto sulle liberalizzazioni, ma anche troppe chiacchiere inutili e dannose per il Paese e l’immagine stessa della coalizione. Nel riconfermare il nostro leale e convinto sostegno alle scelte compiute dal Governo, non possiamo non denunciare un eccessivo distinguo in libertà di alcuni alleati, soprattutto in politica estera, bioetica e riforma delle professioni. Non è concepibile che all’interno della coalizione i centristi debbano assumersi ogni responsabilità mentre alla sinistra radicale è concesso, in nome di un malinteso pacifismo, di imporre alla maggioranza scelte diverse da quelle previste nel programma elettorale dell’Unione. E’ quanto sta accadendo sul rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan dove si rischia di far venire meno la maggioranza dal punto di vista numerico avviandone la decomposizione. Vogliamo ricordare ai nostri alleati che sul tema della pace noi, da credenti impegnati in politica, non accettiamo lezioni convinti che la pace non è un concetto astratto ma un obiettivo che si raggiunge con scelte politiche responsabili, nel rispetto degli accordi internazionali sottoscritti dal nostro Paese. Pertanto, se nella conversione del decreto sulle nostre missioni di pace qualche alleato tentasse di introdurre elementi diversi, come l’exit strategy, rispetto a quanto concordato nella riunione dei capigruppo della scorsa settimana, noi non ci staremo. Appare infatti chiaro che, se al momento del voto sul rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan emergesse una maggioranza diversa da quella presentatasi unita alle politiche, dovremmo prendere atto che l’Unione è in minoranza e che la coalizione non c’è più. La nostra decisione di entrare al governo era condizionata infatti al rispetto del programma dell’Unione ed anche al rispetto dei ruoli assegnati ad ogni singolo ministro. E’ perciò intollerabile che in materia di giustizia o riforma delle professioni si continuino a registrare invasioni di campo inopportuni. Per queste ragioni noi chiediamo che cessino sconfinamenti di sorta e che si riconfermino le responsabilità attribuite ai singoli ministri da confrontarsi in sede collegiale nel consiglio di ministri. L’ufficio politico dei Popolari-Ueur chiede pertanto al presidente Prodi di farsi carico di questo nostro disagio perché non possiamo essere gli unici che danno quotidianamente prova di lealtà verso il governo mentre altri pensano al proprio orticello. I Popolari-Udeur da oggi aprono una riflessione che si concluderà nell’annuale manifestazione di Telese di fine agosto riservandosi di decidere in quella sede se restare al governo o limitarsi all’appoggio esterno.

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