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18.04.2006 - «Un quadro preoccupante per economia e società» |
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Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl, intervenuto ad un incontro promosso a Brescia dai
Popolari-Udeur
Paola Gregorio
Un giudizio severo, «derivato dall’osservazione e dal monitoraggio, da parte del sindacato, di quanto è stato fatto», sulle azioni messe in campo dal Governo nella legislatura che si va chiudendo. E sul quadro «non certo idilliaco, ma anzi estremamente delicato e preoccupante», della situazione economica e sociale del Paese.
Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl - ospite, ieri pomeriggio, di un incontro promosso dalla segreteria provinciale dei Popolari-Udeur al Novotel di Brescia - non ha usato mezzi termini nel delineare il ritratto economico dell’Italia.
«Sarebbe ora e tempo che si dicesse la verità agli italiani, soprattutto sulla situazione economica dell’Italia. Una situazione difficile, delicata e per certi versi a rischio», ha esordito Pezzotta rivolgendosi al pubblico intervenuto all’appuntamento e agli altri relatori dell’incontro, i segretari regionale e provinciale dei Popolari-Udeur, Melino Pillitteri e Giuseppe Berthoud, Carlo Massoletti dell’Ascom, Renato Zaltieri, segretario generale della Cisl di Brescia, Giuseppe Vezzoli, vicepresidente di Confartigianato, Ezio Maria Reggiani e Pasquale De Feudis, candidati del partito di Clemente Mastella rispettivamente al Senato (Circoscrizione Lombardia) e alla Camera dei Deputati (Circoscrizione Lombardia 2).
«Il Paese, sul piano della crescita - ha proseguito il segretario generale della Cisl - è fermo. Il deficit energetico, inoltre, è enorme e quando vi sono segnali "positivi" sull’occupazione, questi ultimi sono spesso legati alla regolarizzazione degli immigrati più che ad una reale stabilizzazione dell’occupazione interna».
A questa situazione «poco rosea», fa riscontro, ha sottolineato Pezzotta, «una realtà sociale molto delicata». «Le famiglie dei ceti popolari, quindi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati - ha aggiunto - sono andate incontro ad una diminuzione del potere d’acquisto. E una questione che sta emergendo, è la diseguaglianza tra le famiglie italiane. Dall’ultimo bollettino della Banca d’Italia, si evince che la distribuzione della ricchezza si concentra in un numero basso di nuclei famigliari mentre la maggior parte delle famiglie fatica a far quadrare i conti».
Ma uno dei problemi più grandi, sul piano sociale,«è rappresentato dal malessere diffuso tra i giovani riguardo i loro progetti di vita futura». «Allo stato odierno - ha osservato Pezzotta - noi siamo in grado, al massimo, di promettere ai giovani un prolungamento del presente e non un futuro. Ma anche gli anziani sono estremamente preoccupati, perché con fatica riescono a pensare alla garanzia di un percorso di vita equilibrato e dignitoso». Anche a fronte di questa delicata situazione economico-sociale, «il voto della Cisl sull’operato del Governo nel quinquennio legislativo è negativo». «Abbiamo "sfidato", senza pregiudizi, il Governo sul piano dell’innovazione, del cambiamento e della modernizzazione del Paese - ha commentato Pezzotta - . E il Governo non è stato all’altezza della sfida che gli è stata posta».
Riguardo quanto ci aspetterà nel dopo elezioni, il segretario generale della Cisl è stato estremamente chiaro. «Chi vincerà - ha affermato - avrà di fronte una realtà che non sarà certo una passeggiata. Serviranno politiche rigorose perché non sarà possibile accontentare tutti e sarà necessario operare scelte che andranno ad intaccare le corporazioni e i grandi interessi». La questione fiscale, poi «andrà affrontata in termini di equità e dovrà avere come obiettivo principale la lotta all’evasione e al lavoro nero». «L’Italia - ha concluso Pezzotta - ha bisogno di una politica industriale strutturata. Perché un grande Paese deve capire quali sono i settori nei quali riorganizzarsi e competere».
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