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06.04.2006 - «Sembra Ufo Robot, è fatto per i trentenni cresciuti a pane e Go Nagai» |
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Spopola nel web l'Inno dell'Udeur
«Al centro di noi» può essere scaricato in file mp3 dal sito del partito di Clemente Mastella. Si sprecano i commenti nei blog
ROMA - C'è chi alza i toni e chi alza il volume. E l'Udeur di Clemente Mastella lo fa a ritmo di rock. Se in televisione non si parla altro che dello scontro perpetuo tra Berlusconi e Prodi e i temi del dibattito sono le accuse e il turpiloquio dell'uno contro l'altro, nella rete la vera novità politica è un file mp3: quello di «Al centro di noi», il nuovo inno dei seguaci del Campanile che mette un po' di ritmo alla campagna elettorale. Ritmo in tutti i sensi, visto che a differenza degli inni degli altri partiti è meno solenne ma decisamente più pop. Al punto che qualcuno è arrivato a paragonarlo alle canzoni di Nek.
■ Ascolta l'inno dell'Udeur
La «canzone dei Popolari Udeur», come la definisce il sito Internet del partito, da cui può essere scaricata, è al centro delle discussioni di molti blog. Inevitabilmente sono in molti a scherzarci sopra. Come Mirumir, che in un blog di Haloscan parafrasa Moretti e dice «no, l'inno dell'Udeur no: è già una fatica resistere al magnetismo di Mastella. O come Anna che dalle stesse pagine dice: «Voglio conoscere il genio supremo!» e definisce il brano una sigla da sentire con il walkman («perchè non si può ascoltare su mp3, questo è da cassetta, assolutamente»). E in quanto sigla di partito Anna si immagina anche «Mastella che corre in diagonale allo schermo con le righe del paesaggio che sfila dietro di lui. E il monociglio. E la camicia dentro i pantaloni. Gesù. Che questo è un gran pezzo lo si capisce dalla quantità di cose che evoca nella mente». Oppure ancora Gianluca che su lontanodagliocchi (l'home page si apre con l'avvertimento: «Attenzione: questo è un blog coglione») paragona l'inno udeurino alla mitica sigla di Goldrake-Atlas Ufo Robot definendolo «dannatamente confezionato sui gusti dei trentenni cresciuti a pane e GO NAGAI, il padre dei cartoni animati giapponesi». Emiliano Laurenzi lo inserisce invece tra le quattro «canzoni più brutte mai ascoltate, forse anche peggiori di quelle di Gigi d'Alessio». In ogni caso, come insegnava anche il sempiterno Andreotti facendo proprio lo slogan dei pubblicitari, bene o male l'importante è che se ne parli.
Insomma: mentre i big la buttano in caciara, Mastella la butta in musica. E a giudicare dal successo che sta riscuotendo in rete, può darsi che abbia davvero avuto ragione lui anche perché a differenza di quello dell'Ulivo (■ Ascoltalo) che ebbe davvero poca fortuna, simile come era alla filastrocca di Sergio Endrigo «Ci vuole un fiore» (varato per le Europee del 2004 ma presto accantonato e rimpiazzato con «Il cielo è sempre più blu» di Rino Gaetano e con la riesumata «Canzone popolare» di Fossati) con le sue chitarre elettriche iniziali l'Inno dell'Udeur rischia anche di piacere. Certo con quelle parole («Al centro del paese, nel cuore della gente, per ridare serenità. Si verrà, si verrà, presto vedrai, Udeur verrà... Udeur verrà...») sarà difficile sentirlo canticchiare dai giovanissimi sul metrò. Ma chissà, magari qualcuno si azzarderà a fischiettarlo...
A. Sa.
05 aprile 2006
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