- Il Senatore Mastella, il nostro Clemente Mastella, è stato chiamato ad assumere l’incarico Ministro della Giustizia nel governo della Repubblica presieduto da Romano Prodi.
Un grande e meritato riconoscimento che giunge al segretario dell’UDEUR, di cui noi ragazzi e ragazze del Movimento Giovanile - davvero strafelici per un successo che sentiamo anche un po’ nostro - ci congratuliamo di tutto cuore. Ma anche responsabilità certamente enorme; di quelle che - come si è soliti dire - fanno tremare le vene dei polsi.
Perché la Giustizia è uno dei terreni più congestionati, resi quasi invivibili, dalle macerie e dalle devastazioni che riceviamo in eredità dal precedente governo.
Infatti su questo terreno, tanto delicato e cruciale per la vita democratica del nostro Paese, sino a ieri sono stati combattuti alcuni terribili conflitti. Conflitti che nulla avevano a che vedere con i bisogni e la qualità della vita di un popolo, ma che discendevano esclusivamente da ben identificati interessi particolari. Se ne è parlato tanto, durante la passata legislatura, che in questo momento non ci sembra proprio il caso di ritornarci sopra.
D’altro canto il nuovo Guardasigilli ne è perfettamente a conoscenza e non ha certo bisogno di ricevere un promemoria da parte nostra.
Ci piace soltanto registrare il fatto che - oggi - tutte le dichiarazioni provenienti dal mondo della giustizia esprimono apprezzamento per la scelta di Romano Prodi; sono improntate alla speranza (per noi certezza) che Clemente Mastella saprà ridare serenità all’intero ambiente; saprà medicare ferite e ricucire strappi che mettevano a repentaglio perfino la civile convivenza nazionale. Quelle ferite e quegli strappi che creavano l’assurda situazione di due Poteri dello Stato - l’Esecutivo e il Giudiziario - in permanente ed insanabile antagonismo.
Certo c’è molto da bonificare, soprattutto c’è da ricreare fiducia. E Clemente Mastella è proprio la “forza tranquilla” capace di farlo. Che lo farà al meglio.
Ma non ci sono soltanto nodi politici. Visto che i problemi di efficienza, di funzionamento ottimale della “macchina che amministra la Legge”, non sono meno importanti.
Sappiamo bene che l’Italia - tra i Paesi più avanzati del mondo - è quello che ha ”i tempi della giustizia” più lunghi. Un tema organizzativo che diventa condizione di civiltà.
Ecco dunque la sfida: non solo ripristinare la corretta dialettica tra due Poteri dello Stato, ma anche avvicinare l’Istituzione Giustizia ai cittadini. Il Ministro Mastella anche di questo è assolutamente consapevole e presto gli italiani percepiranno i vantaggi concreti di avere al timone una mano moderata ma - al tempo stesso - ben salda quale la Sua.
Anche per questo non possiamo che limitarci ad inviarGli il nostro più affettuoso “buon lavoro”!
Roberta Gasco
Segretario Nazionale Giovani Popolari Udeur
|