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24.07.2006 - Mastella: «Varo in tempi brevi. Ripensare il reato di terrorismo»
 
ROMA - La parola d'ordine è fare in fretta, anche per il ministro Guardasigilli Mastella. Magari entro la settimana che comincia oggi. E poi, subito dopo aver "licenziato" il provvedimento di indulto, il Parlamento potrebbe occuparsi del reato di terrorismo internazionale. Per evitare in futuro che mentre la Cassazione bacchetta i fondamentalisti islamici che pensano ad un attentato, un giudice di Bologna ne scarceri diciotto, accusati di averne fatti, oltreché pensati, contro i militari della forza multinazionale di pace in Afghanistan. Ministro Mastella, da stamane si parla di indulto in Parlamento. Ha messaggi da lanciare? «Per carità. Abbiamo lasciato fin dall'inizio l'iniziativa alle Camere ed è giusto che adesso vadano avanti loro». Neanche una raccomandazione sui tempi? Magari potrebbero farcela in questa settimana. «Mi auguro che accada in settimana, perché conoscendo le condizioni delle prigioni italiane, dopo averle girate in questo ultimo periodo, mi sono reso conto che il disagio della popolazione carceraria è davvero grande». Questo disagio non lo patiranno i diciotto islamici accusati di terrorismo internazionale e scarcerati dal giudice di Bologna. Lei che ne pensa? «Non voglio commentare, i livelli di giudizio sono tali e tanti per cui l'espressione da parte dei vari collegi giudicanti può essere diversa. Però nel momento in cui il terrorismo è diventato una minaccia seria, deve essere compito del legislatore indicare un concetto di terrorismo che non lasci spazio a libere interpretazioni». Pensa che ci siano state libere interpretazioni della norma? «Sono socratico. Fino a quando le leggi ci sono vanno rispettate, quindi ognuno può esprimersi secondo quello che ritiene logico da parte sua. Soprattutto in caso di leggi che possono apparire di controversa interpretazione. Tocca al legislatore rideterminarne le norme in modo che siano trasparenti in filigrana, che possano essere lette allo stesso modo sia in un verso che nell'altro».

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