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11.07.2006 - Mastella: non ho chiesto il colpo di spugna, ma chi ci ha dato prestigio va valutato per questo "Basta col finto moralismo la Corte non ignori la vit
 
LIANA MILELLA ROMA —Abbracci affettuosi con Del Piero Cannavaro Ferrara. Battute scherzose con Buffon Lippi Gattuso. A palazzo Chigi il Guardasigilli festeggia la squadra italiana. Ma qui Clemente Mastella parla da tifoso, dice di non aver mai chiesto l'amnistia, ma «un processo che tenga conto della vittoria di Berlino». Vuole l'amnistia per i calciatori o no?«Non l'ho chiesta per la semplice ragione che non sono così cretino come qualche cretino vuol far credere che sia. So bene che l'amnistia arriva solo a processo finito. Invece io ho parlato prima. E l'ha fatto anche chi è più esperto di me in diritto. Gente come Pisapia e Calvi». Che voleva dire con quel «no è accettabile che Cannavaro, Del Piero o Buffon finiscano in serie C»? Alludeva all'amnistia?«Sfido chiunque a dirmi dove e quando ho parlato di amnistia. La corte emetterà un giudizio sulle responsabilità del singolo, ma non vanno penalizzati i tifosi. In giro c'è troppo moralismo senza morale. Sono d'accordo con Gattuso, se non ci fosse stata questa spinta a Berlino non sarebbe successo quello che è successo. Mi riconosco nel suo buon senso meridionale». Avremmo perso se non ci fosse stata la voglia di dimostrare cos'è il calcio italiano?«Beh, con tutto l'affetto, il campionato non l'abbiamo vinto perché lì ci stava Guido Rossi o perché ha prevalso la morale o la voglia di fare piazza pulita. Questi discorsi sulla morale rischiano di farci perdere il prestigio ottenuto con la vittoria. Già li sento i commenti all'estero: ecco i soliti italiani, quelli della mafia. Ragionamenti che ci deprezzano. Rischiamo di sciupare risultato e vittoria». Però lei passa per uno che vuole l'amnistia.«Vorrà dire che se in questo governo c'è l'eresia di Ferrero sul Dpef o quella sull'Afghanistan, ci sarà pure la mia di eresia. Non mi piace metterla sul piano politico, ma se qualcuno lo vuole fare, allora lo ammetto: sono eretico. E lo dico pure a Bertinotti. Perché non devo avere i miei dubbi? Mi chiedo perché un magistrato militare deve andare a fare il pm del processo. Che ci sta a fare lì dentro? Se vale il principio dell'incompatibilità, deve valere per tutti». Dice Bertinotti: «Amnistia? No, assolutamente no».«Ancora? Parlano di una cosa che non ho detto. Ho solo chiesto un diverso modo di valutare. Sto alla mia esperienza, quella di tifoso che viene prima di quella di ministro. Quando il Napoli fu mandato in C ci restai male io come milioni di tifosi del Napoli. Si sbagliò allora e si vuole sbagliare di nuovo oggi. Ci sono tanti modi per punire, ma non bisogna penalizzare una città, i tifosi, la società quotata in borsa e pure i risparmiatori». Non bisogna offuscare Berlino, visto che c'era pure Napolitano. «C'era il presidente e ha portato fortuna... Non è merito del nostro governo, certo, ma è un fatto che Prodi porta fortuna». E se c'era Berlusconi? «Se c'era lui, come alle ultime finali di coppa dei Campioni, magari andava tutto in un altro modo...». Fassino, da tifoso, preferisce «invocare la clemenza della corte».«Per uno che si chiama Clemente, la clemenza... Lui sì che è ragionevole. Anch'io mi rivolgo alla corte. Valuti tenendo conto di un sistema che, pur con le sue purulenze e negatività, ha fatto vincere l'Italia. I calciatori sono figli di questo sistema, il nostro calcio è espressione di quello che c'era. Come la classe politica è espressione della società civile. Non possiamo prenderci solo il bene. Un mese fa vole-vano che Lippi se ne andasse. Ora tutti gridano "viva Lippi" e vogliono che resti. E allora io dico ad alta voce quello che alcuni non vogliono dire: i giudici valutino con serenità tenendo conto della vittoria. Facciamo come nell'antica Roma: chi ci ha dato prestigio e dignità va valutato con occhio diverso. Come uno che ha fatto cose esemplari. Mi sono rotto le scatole di un moralismo senza morale... E chi pensa che Calciopoli sia come Mani pulite sbaglia di grosso. A Mani pulite sbaglia di grosso. A chi s'infervorò oltre misura ricordo che Mani pulite fu tante cose, ma fu pure l'approdo al governo di Berlusconi». "Sono d'accordo con Gattuso, senza quella spinta sarebbe andata diversamente. E Prodi e Napoletano hanno portato fortuna" "Chi pensa che calciopoli sia come tangentopoli sbaglia. E Mani Pulite fu anche l'approdo al governo di Berlusconi"

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