<<I pacs non sono un’emergenza sociale>>.
E’ Wanda Ciaraldi, Responsabile Nazionale dell’Udeur per le Politiche della Bioetica e consigliere regionale del Lazio, ad esprimersi in maniera determinata in merito al dibattito innescato sui pacs.
<<La strumentalizzazione delle unioni di fatto – sottolinea Wanda Ciaraldi – sta generando una confusione inutile. I cosiddetti pacs, infatti, non rappresentano in alcun modo un’emergenza sociale a cui il Governo deve dare una improcrastinabile risposta. Anzi. Nelle città italiane dove sono stati istituiti registri comunali per le unioni di fatto si contano pochissimi iscritti: Pisa, dal 1996 con 38 coppie ( di cui 5 omosessuali); Firenze, dal 1998 con circa 40 coppie; Trento, dal 2006 con 14 coppie (alcune omosessuali); Monfalcone (Gorizia), dal 1998 con solo un paio di iscrizioni; Roma, in uno solo dei 19 Municipi dal 2006 iscritte poche coppie. Nessuna iscrizione, invece, a Pizzo Calabro (Vibo Valentia), dal 2004; ad Arezzo, dal 1998; a Bolzano, dal 2003; a Ferrara, dal 2006; ad Atzara (Nuoro), dal 2006; da Ancona dal 2007: Aspettiamo Padova dove sarà istituito dal prossimo 5 febbraio. I Pacs, quindi non rappresentano una reale esigenza sentita dalla gente, ma bensì un demagogico espediente in nome di chissà quale uguaglianza da utilizzare a fini personalistici. E’ evidente che una legge sulle coppie di fatto – così come ribadito dal Segretario della Cei, monsignor Giuseppe Betori - è “superflua”. Per tutelare i diritti dell’individuo e colmare così eventuali lacune o difficoltà si può porre rimedio modificando il codice civile. Tra l’altro le statistiche dell’Istat e di vari istituti di ricerca attestano che le convivenze sono meno stabili e meno feconde delle unioni fondate sul matrimonio e quindi non è compito della politica aiutare “l’amore debole e deviato” come lo definisce Papa Ratzinger>>.
<<La vera urgenza riguarda, invece, la famiglia che da troppo tempo ormai è stata lasciata da sola a fronteggiare una situazione insostenibile. La famiglia, costituita da due persone di sesso diverso che scelgono attraverso il matrimonio il bene reciproco consapevolmente per tutta la vita e non agiscono secondo criteri edonistici e temporanei, è di fatto abbandonata a se stessa nonostante rappresenti il motore insostituibile della società. I nuclei familiari, per esempio, non sono agevolati nella loro attività costante ed imprescindibile di assistenza agli anziani o alle persone disabili. Le famiglie sono sempre più esposte ad una rateizzazione selvaggia anche sui piccoli beni di consumo che fa maturare loro un sovraindebitamento impercettibile che produce effetti catastrofici: sono le famiglie, ormai, le principali vittime del criminoso fenomeno dell’usura. Si pensi solo al fatto, così come rilevato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore, che il prelievo fiscale sulle famiglie in Italia non riesce ad imboccare la via della riduzione: il prelievo incide mediamente per il 26,4%. Per una giovane coppia, poi, un figlio diventa un bene di lusso: è recente, infatti, l’indagine Istat che ha rilevato come un figlio costi tra i 500 e gli 800 euro al mese e che quindi i nuclei familiari sempre più difficilmente arrivano a contarne almeno 2. E gli esempi potrebbero continuare ancora. L’impegno politico deve facilitare la formazione di una famiglia per le giovani coppie favorendo l’occupazione giovanile; risolvere il problema della casa, migliorare la qualità e la presenza sul territorio dei servizi sociali, ecc. Se non è emergenza questa…>>.
<<La scelta decisa di dire no ai pacs da parte dei Popolari-Udeur, quindi, non scaturisce da nessun “fondamentalismo”, ma da una riflessione ferma e di ampio respiro. Una scelta di coscienza che proponiamo a tutti perché non si può ignorare il fatto che con l’adozione dei pacs si va a cambiare erroneamente l’anima di un Paese fondato sulla famiglia unita in matrimonio – sia esso religioso o civile –, cercando di scardinarne alle radici i valori fondanti. Un’azione scellerata questa contro cui l’Udeur si batterà all’infinito in tutte le sedi istituzionali, dove sempre più spesso si assiste ad un fiorire di iniziative “camuffate”, dove invece di pacs si parla di “coabitazioni”: tutti beceri espedienti per tradire i cittadini ed imporre loro una legge che non ne rappresenta i reali bisogni>>.
<<Il Ministro della Giustizia, senatore Clemente Mastella, ha dimostrato – laddove ce ne fosse ancora bisogno – di fare scelte politiche coraggiose e consapevoli, fedele ai valori che ispirano ed animano l’azione politica dell’Udeur, ma fedele soprattutto a tutti i cittadini italiani a cui si vuole imporre un’ingiustizia>>.
<<Vorrei sottolineare che non è sicuramente in gioco la libertà perché resta la libertà dei singoli di comportarsi come meglio credono nell’ambito del diritto privato. E’ proprio il principio di uguaglianza ad esigere che situazioni diverse siano regolate in modo diverso. Il riconoscimento della uguale dignità di tutte le persone, anche quelle con tendenze omosessuali o che vivono unioni di fatto, non suppone affatto la distruzione del matrimonio o della famiglia che, invece, è compito della politica sostenere perché la società e lo Stato hanno bisogno di famiglie solidi, stabili e unite>>.
Roma, 30 gennaio 2007
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