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22.06.2006 - Nessun "turn over" di partiti Altrimenti si torna alle urne
 
Lettera di Clemente Mastella Caro direttore, l'articolo di martedì pubblicato dal suo giornale, a firma di Rina Gagliardi, mi spinge a sottoporLe alcune mie riflessioni non solo relative ai contenuti dell'articolo stesso ma anche sull'attuale situazione politica. Innanzitutto mi preme sottolineare che non c'è nell'attuale maggioranza alcuna trama, né un piano politico per ribaltare il governo, né un disegno teso a sostituire Rifondazione comunista con l'Udc. Con questa "squadra" ci siamo presentati agli elettori, ottenendo la loro fiducia, e con questa squadra continueremo seriamente a lavorare e governare il Paese. Ovviamente, trattandosi di una coalizione con una pluralità eterogenea di "voci", è chiaro che per andare avanti e tener fede al programma di governo da noi tutti sottoscritto, è necessario che ciascuna forza politica rinunci a qualcosa di suo per agevolare la realizzazione degli obiettivi comuni che ci siamo prefissi. Noi, per esempio, che in tutte le sedi parlamentari, pur contrari alla guerra, abbiamo sempre appoggiato la presenza dei nostri militari in Iraq, oggi concordiamo con il governo circa l'opportunità di un loro rientro con forme e in tempi da stabilire insieme. E' quello che, per rimanere in tema, ci attendiamo facciano anche gli amici di Rifondazione comunista per quanto riguarda la posizione dei nostri militari in Afghanistan. Dove le differenze con quanto avviene in Iraq sono molte e dove invece, oggi più che mai, la popolazione locale ha assoluta necessità della presenza del nostro contingente. Voglio aggiungere, e mi preme più che mai farlo, che su temi come la politica estera, ma anche la politica economica, mai potrà esistere un "turn over" di partiti. Tanto meno pensare di sostituire qualcuno con qualcun altro. Su tematiche così importanti è auspicabile che si formino maggioranze, le più ampie possibili, ma è da escludere nel modo più categorico che i voti di una parte dell'attuale opposizione possano sostituirsi a quelli di questa maggioranza. Se così fosse la coalizione dimostrerebbe di non essere più in grado di governare e l'unica strada percorribile non potrebbe che essere il ritorno alle urne.

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