ROMA — Fosse per Clemente Mastella, ministro della Giustizia e leader dell'Udeur, il Partito dei moderati con Casini l'avrebbe già fatto. Ma ci vuole pazienza. Intanto va già bene che le opposizioni siano due, come è successo sull'Afghanistan. Però le amministrative si avvicinano e i Ravvicinamenti di queste ore vanno letti sotto l'ombra delle urne. Fini e Casini che si abbracciano, la Cdl che era morta e sembra viva... Ministro Mastella, allora questo partito dei moderati? «Va fatto, sono d'accordissimo con Casini. Mi chiedo però che alleanze stabilisce; certo non si può rimanere nell'ambito della Cdl. L'ambizione non può essere creare una sardina: quella si mangia, mentre la Balena bianca si mangiava gli altri. Era un cetaceo buono, ma se li pappava tutti». Il problema qual è? «Fin quando c'è Berlusconi in campo, non c'è possibilità di accelerare e di fare un partito dove convergano tutte le sardine del mondo. Ci vuole pazienza e coraggio». Come ingannare l'attesa? «Intanto potremmo presentarci insieme alle Europee, fare liste comuni. Non dico di rifare la Dc, ma che altro è l'Udc se non una Dc in piccolo? Loro plaudono Bagnasco, noi pure: abbiamo un solido terreno comune di dialogo. Cominciamo a costruire un recinto per dare il via all'operazione». Cos'è per lei il nuovo partito moderato? «Un partito che si ispira alla Dc, che riesce cioè ad unire laici e cattolici». Ma la Cdl è viva o morta? «Non è ancora morta, Berlusconi prende applausi anche dai centristi. Però bisogna lavorare al dopo, come le formichine. Certo, anticipare i tempi non si può, altrimenti si arriva spompati come il corridore che inizia la volata troppo presto». Sull'Afghanistan Casini ha votato all'opposto della Cdl. Che altro deve fare? «Spero che sia possibile avere da lui una contrapposizione più mite. Che si riesca a dialogare sulle riforme». Ma lei condivide il sistema tedesco? «No, quello andava bene se c'erano solo tre partiti. Io lascerei l'attuale alla Camera e, per la governabilità, cambierei quello del Senato. Senza dare l'idea di voler eliminare alcuni partiti». E del Partito democratico che dice? «Anch'esso punta sulla fine della vicenda berlusconiana. Ed è certo che il Pd cercherà di occupare l'area di centro, dove sta l'Udc. Tanto più che i laicisti, cioè i socialisti, sono fuori dal processo...». Dunque? «Bisogna sbrigarsi a cementare il partito dei moderati. Pier Ferdinando non faccia il timido. Avrebbe dovuto dire: sgretoliamo i poli. Ma non l'ha fatto». Colpa delle amministrative che incombono.
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