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12.10.2007 - Mastella: «Leali con Prodi» |
Il Guardasigilli infiamma l’Ergife: «Siamo in crescita, non ci faremo intimidire»
da "Il Campanile nuovo" di venerdì 12 ottobre 2007 |
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ROMA – Centinaia di persone. Qualcuno parla di oltre un migliaio. I Popolari-Udeur di Roma, quelli del Lazio – ma sono arrivati anche da molte altre parti d’Italia – si sono stretti intorno al loro leader. Per dire che ci sono e che sono più forti che mai. Questo il senso degli slogan che ha risuonato ieri all’Ergife di Roma per abbracciare il segretario nazionale del partito. Un coro univoco: «Non ci lasceremo intimidire». Ed il primo ad applaudire è proprio il Guardasigilli, che annuncia la crescita su tutto il territorio nazionale del partito. «Solo nella giornata di oggi (ieri, ndr) ben 45 dirigenti della Calabria hanno lasciato i loro rispettivi partiti per unirsi al nostro – annuncia Mastella –. Dobbiamo aprirci ed essere uniti sapendo che su questa linea l’egoismo non paga. Lo voglio dire con molta franchezza: i margini di crescita ci sono, così come si intravedono spazi importanti, ma dobbiamo essere noi capaci di saperli sfruttare». Quindi il passaggio sull’esecutivo e sul premier Romano Prodi. «Io oggi paradossalmente appaio come il più strenue difensore del nostro premier – prosegue il Guardasigilli –. Ma io sono stato sempre stato leale e, rispetto ad un’alleanza, sarò sempre leale. Non sono tra quelli che oggi la pensano in un modo e domani la pensano diversamente». Una frecciata indirizzata al futuro leader del Partito democratico, Walter Veltroni, che solo lo scorso anno inneggiava all’indulto di Giovanni Paolo II ma appena qualche giorno fa ha attaccato il provvedimento adottato dai due terzi del Parlamento. Gli applausi in sala sono tanti. La gente si accalora, il popolo dell’Udeur si stringe con convinzione intorno al segretario nazionale. «Se fino ad oggi abbiamo resistito, e vi garantisco che non è stato facile, visto il fuoco di fila, televisivo e dei giornali, cui siamo stati e siamo sottoposti, questo è il segnale che il partito è vivo, cresce ed è consapevole delle proprie potenzialità – assicura Mastella –. E’ questo che deve spingerci ad andare avanti ed oltre». Anche perché, prosegue il Guardasigilli, «il qualunquismo supera anche la legalità o meno dei fatti. E questo è un male: ti piovono accuse addosso, pur non avendo commesso nessun reato, solo per il gusto di colpirti». Non sarà un caso infatti che «il mio volo è diventato più famoso di quello di Icaro, nonostante i 31mila voli di stato effettuati nelle ultime tre legislature – fa notare il segretario dei Popolari-Udeur. E sono certo che non tutti fossero istituzionali come lo era il mio. Molti probabilmente erano anche di piacere». La platea esplode, gli applausi scrosciano. Sul palco si alternano, oltre a Mastella, altri oratori. Tra gli altri, i vice segretari del partito, Antonio Satta (vicario) e Marco Di Stefano, il segretario organizzativo Angelo Picano e il sottosegretario alla Difesa, Marco Verzaschi. Poi, tanto per essere chiari, arriva l’annuncio della querela contro la trasmissione di Canale 5 “Matrix” da parte dei gruppi parlamentari dell’Udeur: «Tra di noi non ci sono inquisiti». Ultimo capitolo di uno stillicidio che pure Ombretta Fumagalli Carulli, già componente del Csm, stigmatizza. Al convegno dell’Udeur lei non c’è, ma il suo pensiero è chiaro: «Una volta i cattolici venivano sbranati al Colosseo, oggi invece vengono linciati in tv». Ma arriva il momento di Savino Pezzotta. «Sono qui per esprimere la solidarietà a Clemente (Mastella ovviamente, ndr)», attacca il presidente della Fondazione Sud. «Siamo entrati in una fase molto delicata della politica del nostro Paese – fa notare –. E ne sono molto preoccupato». Anche perché, conclude Pezzotta, «quando entra in crisi la politica, c’è il rischio che entri in crisi la democrazia».
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