"Il provvedimento approvato dalla Commissione Affari Sociali della Camera e giunto all'esame del consiglio dei ministri rappresenta l'apertura alle Biobanche private delle cellule staminali provenienti da cordone ombelicale. Il nostro agire politico – spiega l'On. Wanda Ciaraldi (responsabile Nazionale del dipartimento di Bioetica dell'Udeur) ci porta ad analizzare questa notizia con attenzione. In Italia le strutture pubbliche dove si può già donare il cordone ombelicale sono soltanto 15.
Sicuramente non siamo contrari a priori alle banche private, purché abbiamo alti requisiti di sicurezza ed affidabilità, ma sicuramente anche le strutture pubbliche già presenti nel nostro sistema sanitario nazionale vanno migliorate. Come evidenziato più volte, oggi in molti ospedali italiani non è possibile il prelievo del sangue dal cordone ombelicale. Di questo sangue, che potrebbe essere utilizzato dalla ricerca medica in modo del tutto incruento, senza intaccare le possibilità di vita di nessun embrione umano, ne viene raccolto soltanto il 10%, mentre il restante 90% finisce tra i rifiuti sanitari. Da qui la necessità di maggiore informazione e l'intensificazione dei centri di raccolta sia essi pubblici che privati.
Se molte persone, come rilevato, si recano all'estero è perché privilegiano una raccolta del proprio cordone ombelicale per soli fini personali e privati venendo meno ogni principio di solidarietà. Lo spirito dell'atto della donazione, anche se considerato in relazione ad una "biobanca" privata, non dev'essere soltanto quello di conservarlo per fini individualistici ed egoistici perché potrebbe essere una risorsa utile a tanti altri individui nel momento del bisogno. Potrebbe essere meglio giustificato dal punto di vista "etico" un atto per il quale il donatore possa decidere di lasciare una parte del proprio cordone ombelicale a disposizione propria e dei propri familiari, ma la parte restante dovrebbe rimanere nella banca a beneficio della collettività che, in tal modo, avrebbe la possibilità di fruirne per fini di ricerca e di cura.
Le opportunità offerte dalla legge e l'importanza delle cellule staminali derivanti dal cordone ombelicale devono essere rese note alle donne partorienti attraverso una campagna informativa mirata e ben organizzata in tutte le strutture presenti nel nostro territorio. Inoltre, va anche detto che, una volta creati, questi centri di raccolta dovrebbero sostenersi con il sistema delle donazioni pubbliche adeguatamente strutturato, con norme che ne indirizzino le modalità di donazione, di raccolta, di conservazione e di distribuzione per uso terapeutico e di ricerca.
Si deve cercare, in tutti i modi, di contrastare eventuali speculazioni commerciali basate su messaggi ingannevoli o fuorvianti. Inoltre, risulta necessario creare un registro dei donatori di cordone ombelicale, cosi come avviene per il midollo osseo e come stabilito da un'ordinanza ministeriale".
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