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30.10.2007 - Mastella vuole il rimpasto «Sono pronto a lasciare» |
30.10.2007 II ministro: verifica a gennaio per snellire l'esecutivo. Palazzo Chigi: priorità alla manovra, poi si vedrà |
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ROMA — Arrivederci a gennaio. Clemente Mastella guarda già oltre la Finanziaria e lancia un messaggio a dir poco «chiaro» a Romano Prodi: «All'inizio del prossimo anno sarebbe giusto rivedersi per vedere cosa fare con gli alleati di governo. Si potrebbe vedere se snellire la compagine, magari cambiando anche il titolare della Giustizia, se ci sono le condizioni per proseguire ancora». In altre parole: se si riuscirà a passare lo scoglio della Finanziaria sarà necessaria una verifica e un rimpasto. Sempre che ci sia ancora coesione tra i partiti dell'Unione. Posizione dura e netta di fronte alla quale Palazzo Chigi continua a blindare la squadra di governo, finché non passa la bufera della manovra economica, ma senza escludere che a gennaio possa e debba esserci un chiarimento.
In visita al tribunale di Torre Annunziata il Guardasigilli si rivolge anche agli alleati che in questi giorni hanno assunto posizioni diverse dal governo: «L'unica cosa che non si può fare è provocare l'ira del Paese con uno che va alla riunione e un altro no». Chiara allusione a Lamberto Dini: «Se si sta nello stesso letto e si fanno sogni diversi, tanto vale dividere i letti e fare ciascuno i propri sogni». Insomma, un Mastella all'attacco, in attesa di risposte autorevoli. Che non tardano ad arrivare.
Approfittando dell'inaugurazione della via Francigena, Romano Prodi riutilizza la metafora dei pellegrini che «pazientemente arrivano alla meta», per dire che, nonostante le fibrillazioni, nutre fiducia nella tenuta del governo. Non risponde direttamente al Guardasigilli, ma chi gli sta accanto fa sapere che cosa pensa al riguardo. Cioè: prima di tutto bisogna approvare la manovra economica. E in questa fase, da qui alla fine di dicembre, «la squadra va bene
così». Poi si vedrà. Si fa notare che Mastella non ha parlato esplicitamente di «rimpasto» ma ha chiesto un «chiarimento». E questo si può senz'altro fare. Se poi riguarderà anche qualche cambiamento di ministri è troppo presto per dirlo. Anche se Palazzo Chigi non sembra escluderlo a priori.
Del resto disponibilità a una verifica di governo viene anche dal segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano: «Chi vuole una riduzione dei ministeri troverà sempre le porte aperte dal Prc, anche se noi abbiamo un solo ministro». Nel frattempo continua in Parlamento la lunga marcia delle riforme costituzionali. Il Presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha deciso che proporrà ai capigruppo un esame senza tempi contingentati per il testo che andrà in Aula a metà novembre, venendo incontro alle richieste dell'opposizione.
Roberto Zuccolini
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