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14.11.2007 - Mastella, nessun reato da ministro |
14.11.2007 da "La Repubblica" |
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La procura di Roma rimanda a Catanzaro gli atti di WhyNot
ROMA — Non ci sono reati di competenza del Tribunale dei ministri per quanto riguarda la posizione del Guardasigilli Clemente Mastella nell'indagine why not avocata al pm Luigi De Magistris. Lo ha deciso, ieri, la procura della Repubblica di Roma alla quale furono spediti tutti gli atti dopo che, il 19 ottobre, l'inchiesta fu tolta al pubblico ministero di Catanzaro per una questione di «incompatibilità». De Magistris, infatti, aveva iscritto il 14 ottobre nel registro degli indagati il ministro della Giustizia Clemente Mastella che, appena 24 giorni prima, aveva chiesto al Csm di trasferirlo dall'ufficio del capoluogo calabrese dopo una lunga diatriba con alcuni suoi superiori e colleghi.
Ma l'ultima tappa del caso De Magistris - iniziato il 5 aprile scorso quando il Guardasigilli inviò a Catanzaro gli ispettori -registra ora un punto a favore di Mastella. La procura romana, dopo aver analizzato gli atti e interrogato l'ex consigliere regionale Pino Tursi Prato, non ha ritenuto infatti di condividere l'ipotesi investigativa di De Magistris che aveva indagato Mastella per i reati di truffa, finanziamento illecito ai partiti e abuso d'ufficio «con condotte ancora in atto». Il fatto che i magistrati di Roma abbiano ritenuto di non inoltrare l'indagine al Tribunale dei ministri significa che per loro Mastella non ha commesso reati da quando è diventato titolare di via Arenula, e cioè nell'ultimo anno e mezzo.
Una parte dell'inchiesta, quella per i fatti che riguardano il Guardasigilli prima della sua nomina di ministro, resterà comunque di competenza della procura di Roma. Il resto dell'indagine sarà rispedita a Catanzaro. Mentre De Magistris ha ribadito ancora ieri che «l'avocazione è stata fatta per sottrarmi l'inchiesta, e lo dimostrerò nelle sedi opportune», il ministro della Giustizia, ieri, in senato, non ha nascosto la sua soddisfazione per la decisione della procura di Roma. A chi gli ha chiesto cosa ne pensasse del pm di Catanzaro, ha risposto con una battuta: «De Magistris? È stato un egregio pittore del '500». Riferendosi indirettamente all'omonimo magistrato calabrese, ha aggiunto: “a suo tempo fu considerato una imprevedibile sorpresa pittorica”.
Alberto Custodero
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