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14.12.2007 - Mastella: «Il Cavaliere strepita se nel mirino c'è lui» |
«Su Forleo e De Magistris dette cose ben diverse l'opposizione sblocchi il ddl sulle intercettazioni» |
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14.12.07 "Il Mattino" - Teredsa Bartoli
Roma. «Si metta d'accordo con se stesso. Strepita se attaccato, strepita se la sinistra denuncia l'operato di qualche toga. Qualcosa non torna»: Clemente Mastella, Guardasigilli e leader dell'Udeur, non è tenero con Silvio Berlusconi e difende i magistrati.
Berlusconi le ha chiesto di intervenire contro il Pm di Napoli,
«È facile dare in escandescenze quando si è toccati direttamente e, quando tocca all'altro, ritenerlo un avversario e non una persona con gli stessi diritti. Il Berlusconi che oggi se la prende con le toghe rosse è lo stesso per il quale Forleo e De Magistris sono stati fulminati dalla sinistra. Ho stima di Berlusconi, ha sbagliato chi pensava che fosse politicamente morto. Ma non può pretendere che l'interesse del Paese coincida col suo, che le libertà siano tali solo se lo riguardano. Farò i passi necessari tenendo conto dell'autonomia della magistratura e della riservatezza che è dovuta a ciascuno. Non solo a Berlusconi ma anche alla velina sbattuta in prima pagina».
Interverrà sulla fuga di notizie come le è stato chiesto?
«Ho sempre deplorato la fuga di notizie ma non credo si sia mai intervenuti. Gli ho detto che valuterò. E gli ho anche detto che ho presentato un disegno di legge che salvaguarda la privacy, non espone nessuno alla gogna mediatica e nello stesso tempo garantisce l'attività investigativa. È fermo al Senato: si dessero da fare tutti per approvarlo».
Berlusconi e il suo avvocato Ghedini denunciano anche intercettazioni e pedinamenti illegittimi.
«Non ho elementi e non mi permetto di intervenire nel merito».
Il Pm Mancuso è stato spesso al centro di critiche. E definito una toga rossa.
«Io di Mancuso ho stima. E l'ho visto all'opera anche in circostanze che mi hanno toccato direttamente. Non ha avuto certo riguardi quando ha mandato a me, ministro del centrosinistra, un avviso di garanzia per il calcio Napoli. Mi sono difeso dicendomi persona per bene, senza strepitare per la fuga di notizie, che ci fu, e senza denunciare manovra politiche».
Ma esistono le toghe rosse?
«Rosse, bianche o - trattandosi di Berlusconi - rossonere... Io ho avuto più attacchi dalle cosiddette toghe rosse che dalle altre. Per quel che mi riguarda c'è il magistrato che lavora e viene giudicato per il suo lavoro, ci sono ipotesi investigative che si confermano concrete ed altre che non lo sono».
Nel merito delle accuse rivolte a Berlusconi, Giuliano Vassalli dice che si tratta di teatrino della politica, non di reati. Cosa ne pensa?
«Le ripeto, nel merito non posso entrare».
È normale corteggiare un parlamentare promettendo posti di ministro o sottosegretario per un cambio di casacca?
«Uno può promettere quello che vuole. Poi sta allo sventurato rispondere, come la monaca di Monza, o rifiutarsi».
Berlusconi sostiene che l'inchiesta sia una manovra per far saltare il dialogo sulla legge elettorale. Non sarà lei il mandante visto che ha minacciato la crisi di governo se passasse il testo concordato da Veltroni e Berlusconi?
«lo? Ci manca solo questo. E poi il dialogo è vitale per la democrazia. Certo, non è accettabile che due partiti pensino di poter ammazzare gli altri o renderli prigionieri politici e gregari marginali. Io rischierei quasi l'estinzione. Ma sapremo difenderci, abbiamo modi e strumenti per stare in campo. Senza le manovre dei magistrati».
Quali modifiche chiede alla bozza Bianco?
«Modifiche? Quella bozza va semplicemente eliminata. Abbiamo fatto i calcoli: se va bene, l'Udc avrebbe sette-otto seggi, noi un paio, Fini una trentina. Non esiste proprio».
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