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31.01.2008 - Napolitano, incarico a Marini
Il presidente del Senato sonderà la possibilità di formare un governo per cambiare la legge elettorale Il Quirinale gli affida il compito di verificare la possibilità di consenso sulla riforma. Lui risponde: «Sarà un impegno gravoso». L’Ufficio Politico di Largo Arenula: «Valuteremo le sue proposte, poi decideremo». L’Udc: «Lo ascolteremo, ma i margini sono stretti». Forza Italia insiste: «Subito elezioni gestite da Prodi»
 
31.01.08 "Il Campanile Nuovo" 

Crisi ad un punto di svolta. Dopo avere ascoltato tutte le delegazioni delle forze parlamentari (ben 19 e lo stesso Capo dello Stato ha parlato di «frammentazione») e le cariche istituzionali, ieri, al termine della pausa di riflessione, il presidente Giorgio Napolitano ha sciolto un primo nodo, con la convocazione di Marini al Quirinale. L’annuncio è stato diffuso intorno alle tre di pomeriggio. Dunque, una notte e una mattinata piena di riflessione per il presidente, nel bel mezzo di un muro contro muro fra i poli che resta tuttora in piedi. Ma tant’è. Napolitano ha fatto la sua scelta e per la seconda carica dello Stato ora c’è un incarico esplorativo per «verificare le possibilità di trovare un consenso sulla legge elettorale», questo il mandato che il presidente ha dato al presidente del Senato, secondo quanto ha comunicato il segretario generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra. Poi, davanti ai giornalisti, verso le cinque e mezza di sera, ha parlato Napolitano. Il presidente aveva fatto sapere che qualsiasi fosse stata la sua decisione, sarebbe stata accompagnata da una motivazione circostanziata. Così, il capo dello Stato ha fatto osservare, a chi chiede il voto anticipato, che valuta con «attenzione e rispetto» l’opinione di chi vuole andare subito al voto ma «ricordo che sciogliere anticipatamente le Camere è la decisione più grave e impegnativa» che secondo la Costituzione puo' prendere il Capo dello Stato. In questo caso, poi, ha sottolineato Napolitano, bisogna considerare che sono passati meno di due anni dalle ultime elezioni. «Considero perciò mio dovere riservarmi un'adeguata ponderazione e valutazione conclusiva, che non può essere da nessuna parte intesa come scelta rituale o dilatoria», ha proseguito l’inquilino del Colle. Ma lo scioglimento delle Camere «non e' una scelta obbligatoria». Insomma, per Napolitano la soluzione della crisi deve avviare la riforma della legge elettorale. Dunque, «ho chiesto al presidente del Senato, facendo appello al suo senso di responsabilità istituzionale, di verificare le possibilità di consenso su un preciso progetto di riforma della legge elettorale e di sostegno ad un governo che sia funzionale all'approvazione di quel progetto e alla soluzione delle decisioni più urgenti in alcuni campi». Insomma, quella presa da Napolitano è una decisione che giunge non inaspettata. Del resto, il presidente della Repubblica ha sempre invitato le forze politiche ad attuare le riforme. L’ultimo appello, mercoledì scorso, durante la solenne cerimonia, a camere riunite, a Montecitorio per i 60 anni della Costituzione. «E’ innegabile che alle diverse persistenti contraddizioni e inadeguatezze dell'ordinamento della Repubblica - disse il capo dello Stato - si possa porre riparo solo intervenendo su alcune disposizioni della seconda parte della Costituzione. Ho perciò più volte auspicato che in quella direzione le forze politiche si impegnassero avviando un realistico confronto, nella ricerca del necessario e possibile consenso, su talune, essenziali e ben delimitate proposte di riforma dell'ordinamento costituzionale. Proposte che abbiano loro ragioni, di più lungo periodo, rispetto ad un distinto e parallelo cammino, che pure ho auspicato, di riforma elettorale». Il premier incaricato ha innanzitutto ringraziato Napolitano «per la fiducia»: «So bene che si tratta di un impegno non semplice» ma «il mio impegno sarà nel tempo più breve possibile» e «so che nelle attese dei nostri cittadini c'è una attenzione forte alla modifica della legge elettorale». «Ci metterò tutta la mia determinazione», ha concluso Marini. E conoscendo le sue doti non ci sono dubbi che metterà sul piatto «tutta la mia determinazione».

(31-01-2008)

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