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05.02.2008 - Finalmente libera |
Sandra Lonardo tra fiori e applausi torna in Consiglio regionale. La presidente: «Di nuovo al lavoro con la grinta di sempre. Mai raccomandato quei medici, sono innocente. Lo dimostrerò quando i giudici competenti me lo consentiranno». Clemente Mastella: «Una buona notizia. La giustizia avanza e lentamente saranno fugate tutte le perplessità giudiziarie. Questa è una storia che non c’è, messa in piedi con argomenti che non ci sono, ma bisogna essere socratici fino a che la legge è questa, o si cambia la legge o bisogna rispettarla» |
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05.02.08 "Il Campanile Nuovo"
Giulio D'Andrea
Sandra Lonardo torna in libertà. Totalmente. E negli uffici del Consiglio regionale della Campania fiori e applausi accolgono il Presidente. L’obbligo di dimora, misura residua rimasta dopo la revoca dei domiciliari, viene anch’esso depennato. A emettere il provvedimento è stato il gip del Tribunale di Napoli, Anna Laura Alfano. Il giudice accoglie la richiesta della Procura partenopea, con il pm Francesco Curcio e il procuratore aggiunto Giuseppe Maddalena che ora si occupano dell’inchiesta. La revoca dell’obbligo di dimora viene notificata a Ceppaloni intorno alle 17.30. I carabinieri portano le carte in casa Mastella e il presidente del Consiglio regionale della Campania può tornare al lavoro. L’atmosfera che trova è davvero incoraggiante. La Lonardo dichiara di voler tornare al lavoro «con la grinta di sempre». Fiduciosa nell’operato della magistratura, sempre serena durante i tredici giorni ai domiciliari e i cinque trascorsi nei confini di Ceppaloni. Tranquilla, nonostante da più parti si erano alzate voci contrarie agli arresti. Cose che da una parte aiutano, dall’altra potrebbero irritare. Secondo le voci il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove non sembravano affatto plausibili per il caso in esame. «Sono innocente e lo dimostrerò quando la magistratura competente me lo consentirà». Queste le prime parole di Sandra Lonardo al Consiglio della Campania, attorniata da politici, giornalisti, amici, dipendenti. E l’Udeur? Orfano in Giunta degli assessori Nocera e Abbamonte, il partito rimarrà al centro e attualmente resta nella maggioranza di centrosinistra. Questo ha detto la signora Mastella, ritornata al centro direzionale di Napoli dopo la visita di ringraziamento a Padre Pio a Pietrelcina, insieme al marito e ai suoi tre figli. Una sosta davanti all’olmo dove comparvero le stimmate al Santo, e via in Regione: «Pago un prezzo altissimo per aver voluto la meritocrazia – ha detto ancora in Consiglio -. Non ho mai raccomandato quei medici. Peraltro non mi pare che la raccomandazione sia un reato e in ogni caso – ha proseguito – il reato non sarebbe stato consumato, dal momento che quei due posti sono stati assegnati ad altri». E poi: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra». In ogni caso nessuna polemica con i magistrati che hanno aperto il fronte giudiziario per tentata concussione. Santa Maria Capua Vetere non è più titolare dell’inchiesta. La battaglia si gioca a Napoli, ma Sandra Lonardo pensa anche e soprattutto alla politica. Le viene chiesto se questa storia le abbia fatto passare la voglia di impegnarsi nella Cosa Pubblica. Fulminante la risposta: «Per carità. Oggi sono qui con la grinta di sempre, e lo sarò ancora». L’inchiesta era stata trasferita negli uffici di via Medina vista l’incompatibilità della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Il gip della cittadina del casertano, Francesco Chiaromonte, aveva sì disposto gli arresti domiciliari, ma dichiarando allo stesso tempo la propria incompetenza territoriale. E quindi, come da prassi, tali provvedimenti durano venti giorni, scaduti domenica. Il pm Curcio aveva già esposto la sua contrarietà alla misura dei domiciliari. A Napoli, davanti al Tribunale del Riesame, si era già parlato di provvedimento non necessario.
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