«L’Udeur sarà come sempre decisivo». Da Caserta Clemente Mastella lancia la sfida al centrosinistra. L’ex guardasigilli convoca una riunione programmatica all’hotel Vanvitelli e indica la strategia per le Regionali: «Bisogna lavorare molto e in sinergia per la ricostruzione di questo partito che potrà avvenire solo grazie all’apporto che ciascuno darà dalla propria provincia - chiarisce - Sull’assottigliamento della differenza di punteggio tra De Luca e Caldoro credo che non ci siano dubbi: ancora una volta saremo decisivi, ma dobbiamo spingere tutti nella stessa direzione». Ad ascoltarlo, tra gli altri, il segretario regionale Giulio Di Donato, i rappresentanti istituzionali del Campanile, i candidati alle Regionali e quelli in corsa per la Provincia di Caserta. Non mancano le accuse nei confronti di De Luca: «Con le sue mosse - tuona Mastella - mira ad apparire l’antipartito. Deve spiegarci allora da chi è sostenuto». È d’accordo Di Donato: «Ha ragione il mio amico Pomicino. La storia della Dc e del Psi è stata giustamente rivalutata a differenza di quella del Pci, di cui De Luca è stato esponente di primo piano. Spiace che il sindaco di Salerno scivoli nel peggiore nuovismo, proprio lui che fa campagna elettorale con la Iervolino e Bassolino». L’Udeur potrebbe schierare come capolista nelle cinque province il presidente del Consiglio regionale Sandra Lonardo: per farlo attende però il via libera dei vertici del Pdl che stanno lavorando al codice etico per le liste trasparenti. La moglie di Mastella è coinvolta in due inchieste giudiziarie, ma non si esclude una deroga. «Penso che sarà candidata nelle liste del centrodestra» conferma infatti il candidato governatore Stefano Caldoro. Per la Lonardo e per altri gli aspiranti candidati sono dunque ore decisive: il Pdl ha chiesto a tutti gli interessati di rendere noti carichi pendenti e casellario giudiziario. In questo modo sarà possibile fotografare la situazione di ognuno di loro. L’istruttoria, affidata al senatore-magistrato Pasquale Giuliano, è in corso: l’altolà è imposto a tutti i rinviati a giudizio; eventuali deroghe saranno decise solo dai livelli nazionali. Oltre alla Lonardo, in bilico ci sono il sindaco (sospeso) di Pagani Alberico Gambino, condannato in primo grado per peculato, e l’ex senatore dell’Udeur Tommaso Barbato (confluito nel Pdl), indagato nella vicenda Arpac; stesso discorso vale per il consigliere comunale Umberto Minopoli (Pdl) e per il consigliere comunale e regionale Pietro Mastranzo (Udeur, già in campagna elettorale con i manifesti 6x3), coinvolti in un’inchiesta sul Piano regolatore. Al vaglio, infine, la posizione degli uscenti Luciano Passariello e Pietro Diodato, dell’ex sindaco di Battipaglia Ferdinando Zara e del sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe.
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