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09.04.2010 - I TEMPI SONO MATURI SI' AL PARTITO DEL SUD
Articolo di Rosanna Lampugnani pubblicato su IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO dell'8 aprile 2010 a pagina 5
 
“I TEMPI SONO MATURI, SI AL PARTITO DEL SUD”



Mastella: ma non sia una formazione rivendicazionista

Clemente Mastella esce dal coro e da Bruxelles, dove è stato eletto con il centrodestra, afferma “Il Partito del Sud si può fare”.
Onorevole il leghista Mario Borghezio sostiene che lei sarebbe l’uomo giusto per costruire una formazione politica nel Mezzogiorno. Che ne pensa?
“ Intanto la ringrazio. Un’affermazione simile in altri tempi sarebbe apparsa avvilente; oggi, dopo il successo della lega, fa notizia. Anche privatamente Borghezio mi aveva detto le stesso cose perché pur distanti politicamente, tra noi c’è stato sempre rispetto.
Loro sono riusciti a costruire un soggetto vincente al nord, noi, invece, ci siamo barcamenati tra i chierici della cultura che ad un certo punto sono anche spariti e il popolo dei Masaniello. Oggi pero ci sono le condizioni.”

Per fare cosa?
“ Per porre la questione del mezzogiorno, che non può più essere considerato solo un’idea geografica”.
Ma come farlo?
“ Non in maniera rivendicazioni sta, ma con una proposta forte. Dobbiamo dire: dateci tempo di dimostrare che possiamo stare sul mercato, se no…..”
Se no?
“ Accetteremmo l’elemosina. Noi, invece, dobbiamo tornare ad essere il Sud della ferrovia Napoli-Portici, cioè quel Sud forte che si contrapponeva al Piemonte sabaudo, questa deve essere la sfida”.
E con chi giocarla? Con chi costruire il partito del Sud che lei immagina?
“ Con chi ci sta. Il problema è quello delle alleanze, ovviamente. Finora la Lega ha
Giocato sul terreno movimentista, ora che ha messo in campo posizioni politiche di governo, che l’hanno portata a conquistare realtà importanti (per cui dico:chapeau!) c’è l’esigenza di costruire una forza territoriale nel Mezzogiorno, perché non si può continuare ad avere un Nord forte e un Sud dimesso”.

Ma non bastano i partiti nazionali a dare forza al Mezzogiorno?
“Quelli servono per il livello nazionale; se si va verso assetti federativi la partita la si può giocare all’americana”.
Lei , quindi, pensa ad un partito del Sud per le istituzioni locali, alleato ad un partito nazionale per le politiche?
“Certo”.
Non teme, come alcuni che il partito del Sud potrebbe contribuire a spaccare l’Italia?
“ Il pericolo non si pone. Naturalmente tutto dipende da chi guida questo partito, dall’idea che se ne ha, se lo si utilizza per l’emulazione”.
Condivide, quindi, il ragionamento di Biagio De Giovanni che immagina i governatori meridionali del Pdl influenzati dai cugini della lega a mettere in campo buone pratiche amministrative?
Certamente, l’emulazione sarebbe fortissima, ci sarebbe la sfida a chi amministra meglio”.
Non c’è il rischio che al Sud un partito territoriale possa essere permeabile alle mafie?
“ Anche oggi le mafie cercano potere. Se guardiamo allo spostamento dei voti in Campania tra destra e sinistra ci si rende conto della scia che la camorra ha seguito, a prescindere dai livelli alti dei gruppi dirigenti dei partiti, perché sono i livelli bassi quelli che si servono della criminalità organizzata”.
Non crede che abbiano ragione Luca Ricolfi e altri quando avvertono che una formazione politica meridionale si ridurrebbe quasi esclusivamente ad un esercizio di mediazione politica?
“ La mediazione può essere un esercizio intelligente, dipende da come la si pratica. Oggi assistiamo ad un fallimento generalizzato e quindi bisogna fare attenzione al quadro sociale e politico in movimento. Guardiamo alla strategia “cesariana” della Lega, che dal livello nazionale sposta sui territori i propri uomini migliori, ottenedo un grande successo, come nel caso del ministro Luca Zaia che in Veneto è diventato governatore con numeri grandi. Da noi invece, si fa il contrario, è quindi è difficile applicare il principio leghista. Anche per questo sono convinto che ci sia spazio per un nuovo soggetto politico territoriale, da costruirsi partendo dalle alleanza locali”.
I tempi sono maturi?
“ Si può lavorare in questa direzione, non ci sono nemmeno ostacoli elettorali da superare”.

 

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