Mastella
«Usino la mia legge: è la carta vincente»
DA ROMA
« R ipropongano la mia legge pari pari. Senza nessuna variazione, eliminando aggiunte e integrazioni. E la portino senza esitazioni in Parlamento...». Clemente Mastella, ieri ministro della Giustizia, torna a parlare di intercettazioni e indica ad Alfano e alla maggioranza una strada per uscire dallo stallo. «La mia legge è la soluzione. Aveva un consenso vasto. Ricordo il risultato di una votazione: solo 7 astenuti tra maggioranza e opposizioni... ».
Ora che succede?
Ora riproporla vorrebbe togliere un alibi alle opposizioni. Sarebbero costrette a dire sì, si potrebbe anche cercare la procedura d’urgenza, lavorare durante luglio e chiudere prima della pausa estiva. E non basta: se dovessero dire no la strada della fiducia sarebbe assolutamente legittima.
Non c’è più l’Udeur. Nostalgia?
No, è nato un nuovo soggetto: Popolari per il Sud. Per dare voce a un Mezzogiorno disperso, umiliato dalle arroganze della Lega e troppe volte considerato zavorra.
Siete nel Pdl?
No, siamo a fianco del Pdl. Dentro no: dentro vedo troppe tensioni, troppe rivalità, troppe gelosie e poca capacità di capire che c’è un blocco sociale che oggi è tentato di guardare altrove ( A.Cell.)
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